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Notizia 26/06/2014

Regime premiale SDS, raggiunta quota 116


In seguito al Provvedimento del nuovo Direttore dell'Agenzia delle Entrate Rossella Orlandi, datato Mercoledi' 25 Giugno 2014 Nr 85733, altri 26 studi di settore si aggiungono ai precedenti 90 che consentivano l'accesso al c.d. "regime premiale".
Introdotto dal c.d. "Decreto Salva Italia" (DL 6.12.2011 Nr 201), tale regime consente ai soggetti che risultano congrui anche per effetto dell'adeguamento al risultato dello studio di settore loro applicato, e risultino anche coerenti e in regola con gli obblighi comunicativi, di godere dei seguenti benefici :
1) preclusione dagli accertamenti basati su presunzioni semplici ex art. 39, c. 1, lett. d) DPR 600/73
2) riduzione di un anno dei termini di decadenza dell'attivita' accertatrice
3) ammissione della determinazione sintetica del reddito complessivo solo nel caso in cui eccede di almeno 1/3 quello dichiarato.
Il regime ha trovato applicazione, per il periodo d'imposta 2011, a 55 studi di settore, con un primo forte allargamento lo scorso anno che ha portato a quota 90, come da Provvedimento Nr 82537 del 5.07.2013.
Con tale nuovo provvedimento, tenendo conto delle analisi effettuate sui dati dichiarativi e delle valutazioni espresse dalle Organizzazioni di categoria, si aggiungono altri 26 studi che beneficiano del regime premiale, per raggiungere il numero totale per il periodo d'imposta 2013 di 116 studi ammessi sui 205 totali.
Gli studi cui si applica il regime premiale per il periodo di imposta 2013 sono stati quindi individuati tra quelli per i quali risultano approvati indicatori di coerenza economica riferibili ad almeno:
1) quattro delle seguenti tipologie:
a) di efficienza e produttivita' del fattore lavoro;
b) di efficienza e produttivita' del fattore capitale;
c) di efficienza di gestione delle scorte;
d) di redditivita';
e) di struttura;
2) tre delle tipologie in precedenza indicate, ivi compreso l'indicatore "Indice di copertura del costo per il godimento di beni di terzi e degli ammortamenti";
3) tre delle tipologie in precedenza indicate e che sono riferibili a settori di attivita' economica per i quali, in base alle risultanze della relazione finale sulle attivita' del gruppo di lavoro "Economia non osservata e flussi finanziari", istituito dal Ministero dell'Economia e delle Finanze in vista della riforma fiscale, disponibile sul sito del citato Ministero, e' stata a suo tempo stimata una percentuale del valore aggiunto del sommerso economico (ipotesi massima) inferiore alla percentuale di valore aggiunto sommerso del totale economia (ipotesi massima).


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